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DeLorean MARTY project

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Gli ingegneri di Stanford hanno costruito una DeLorean a guida autonoma in grado di eseguire drifting stabile e preciso, con ampi angoli, al fine di studiare come le automobili gestiscono situazioni estreme per poter poi arrivare allo sviluppo di protocolli di sicurezza autonomi. I partner Revs Program di Stanford e Renovo Motors hanno quindi presentato l’ultima aggiunta alla flotta di ricerca di Stanford. Soprannominato MARTY – acronimo di “Multiple Actuator Research Test bed for Yaw control” (Attuatore multiplo di ricerca per la prova del controllo di imbardata) – la vettura è già dimostrando di essere un ottimo veicolo per la ricerca da parte degli studenti. Oltre a rendere omaggio al film, Ritorno al futuro, il nome MARTY permette di comprendere meglio i tipi di ricerca da effettuare da parte del team, che è stata determinata principalmente da Jonathan Goh, uno studente laureato in ingegneria meccanica nel Dynamic Design Lab (DDL) del prof. Gerdes. Il controllo elettronico della stabilità, o ESC, è ormai una dotazione nella maggior parte delle auto moderne e permette alla macchina di rimanere entro i confini di una gestione stabile, ad esempio, controllando i freni o addirittura tagliando la potenza del motore in caso di necessità. MARTY è stato costruito in collaborazione con Renovo Motors, una start-up automobilistica con sede nella Silicon Valley che si è specializzata nella costruzione di tecnologie avanzate per veicoli elettrici. Lavorando a stretto contatto hanno fornito al team di Stanford l’accesso a una nuova piattaforma derivata dalla supercar elettrica di Renovo che una straordinaria spinta alle ruote posteriori in una frazione di secondo e che consente un controllo preciso delle forze necessarie alla gestione della derapata. Poiché i sistemi sono tutti gestiti da un’unità computerizzata centrale, il processo di integrazione è stato molto rapido e Goh ed i suoi colleghi sono stati in grado di rimettere su strada la macchina pochi mesi dopo aver eliminato il motore termico originale.

(Estratto da http://news.stanford.edu/2015/10/20/marty-autonomous-delorean-102015/ by Bjorn Carey)

Stanford engineers built an autonomous DeLorean capable of stable, precise drifting at large angles in order to study how cars perform in extreme situations, which could ultimately guide the development of autonomous safety protocols. Partners Revs Program at Stanford and Renovo Motors unveiled the latest addition to Stanford’s research fleet. Nicknamed MARTY – short for Multiple Actuator Research Test bed for Yaw control – the car is already proving to be an excellent vehicle for student-driven research. In addition to paying homage to the movie, Back to the Future, the name MARTY provides insight to the types of research to be carried out by the team, which has been driven primarily by Jonathan Goh, a mechanical engineering graduate student in Gerdes’ Dynamic Design Lab (DDL). Electronic stability control, or ESC, is a feature in most modern cars that ensures that the car stays within the boundaries of stable handling by, for example, applying brakes to certain wheels or even cutting engine power when needed. MARTY was built in collaboration with Renovo Motors, an automotive start-up based in Silicon Valley that specializes in building advanced electric vehicle technology. Working closely together gave the Stanford team early access to a brand new platform derived from Renovo’s electric supercar that delivers 4,000 pound-feet from on-motor gearboxes to the rear wheels in a fraction of a second – allowing precise control of the forces required to drift. Because the systems are all managed by a central API, the integration process was very rapid and Goh and his colleagues were able to get the car back on the road just a few months after pulling the original gasoline engine.

(from http://news.stanford.edu/2015/10/20/marty-autonomous-delorean-102015/ by Bjorn Carey)

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Renovo Coupe: pure american green speed

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La Renovo Motors Coupe ad un occhio distratto potrebbe sembrare l’ennesimo remake di una famosa sportiva degli Anni 60 (la Shelby Cobra Daytona) con il “solito” poderoso V8 sotto il cofano con il suo bel suono tondo e metallico, invece le cose non stanno così (e l’assenza dei classici scarichi laterali mette già qualche sospetto): sotto un vestito che più vintage non si può si nasconde una incredibile sportiva elettrica, confezionata nel cuore tecnologico degli USA: la Silicon Valley. Se il look si presenta classico con il suo cofano lunghissimo, l’abitacolo arretrato sulle ruote posteriori, i fari tondi e le immancabili strisce longitudinali, la meccanica merita una presentazione più dettagliata. Il telaio di partenza è uno Shelby American CSX9000 modificato allo scopo, con sospensioni a quattro ruote indipendenti, molle della Hyperco e ammortizzatori Ohlins TTX36 MkII, regolabili nella taratura e in altezza. Della HRE sono i cerchi scomponibili, dietro i quali si trovano dischi con pinze monoblocco a sei o quattro pistincini (rispettivamente anteriori e posteriori). Il cuore della Renovo Coupe sono i due motori assiali montati centralmente, con potenza dichiarata di oltre 500 cv e di una coppia di 1.355 Nm. Grazie ad un peso di poco inferiore ai 1.500 kg la Renovo scatta da 0 a 60 miglia (96 km/h) in soli 3,4 secondi e tocca quasi i 200 km/h. All’alimentazione provvedono le batterie Renovo HVP, agli ioni di litio da 740 volt, la cui ricarica rapida si fa in 30 minuti, mentre la ricarica completa richiede 5 ore. La prime consegne della Renovo Coupe sono previste per il 2015, prezzo previsto 529000$ non pochi ma sicuramente ben spesi per una supercar ecologica e tecnologica in tiratura limitata.

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The Renovo Coupe from Renovo Motors on Vimeo.