green economy

EV West: converting classic to EV

A very nice video published about one year ago on Fully Charged YouTube channel about the activity of EV West, a company located in California (USA) that converts ICE cars to EV.


Un bel video pubblicato circa un anno fa sul canale YouTube di Fully Charged riguardo all’attività della EV West, azienda californiana che converte auto con motore termico alla trazione elettrica.

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R-FIT 2CV: classic for the future

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Un super classico rivisto per il futuro. La Citroen 2CV elettrica con kit dell’azienda francese R-FIT che prevede un motore elettrico brushless asicrono raffredato ad aria con la stessa potenza e prestazioni del motore termico originale (viene anche mantenuto il cambio originale), computer di bordo un pacco batterie Litio Ferro fosfato (LiFePo) caricabile in poco più di 3 ore dalla normale presa 220V di casa e consente un’autonomia di 120 Km. Un vettura dal fascino intramontabile convertita alla filosofia green, mantenendo un’estrema semplicità costruttiva. Una stilosa citycar.

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A super classic updated for the future. The electric Citroen 2CV with kit from the French company R-FIT which features an air-cooled asicronous brushless electric motor with the same power and performance as the original ICE (the original gearbox is also maintained), on-board computer a lithium iron phosphate (LiFePo) battery pack which can be loaded in just over 3 hours from the normal 220V socket at home and allows a range of 120 Km. A car with a timeless charm converted to the green philosophy, while maintaining extreme construction simplicity. A stylish city car.

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FISKER OCEAN: Henrik strikes back

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CES 2020, Henrik Fisker ha svelato il suo SUV elettrico denominato Ocean, che si presenta come una diretta concorrente della Tesla Model Y. Il prezzo di partenza è 37499 dollari e l’inizio delle consegne è previsto per la prima metà del 2022, le vendite per ora sono solo per il mercato USA ma è previsto anche l’arrivo nel vecchio continente. L’auto è già prenotabile on-line con una caparra di 250 dollari e in seguito sarà anche possibile un leasing flessibile (senza vincoli contrattuali di durata) con canone mensile. La Fisker Ocean si presenta come un’auto estremamente sostenibile con molte parti realizzate usando materiali riciclati; ad esempio il cruscotto fatto con materiale ricavato da magliette usate, i tappetini realizzati con bottiglie di plastica e reti da pesca e la guarnizione intorno al lunotto posteriore derivata da pneumatici riutilizzati. Non è stata diffusa una dettagliata scheda tecnica ma si sa che la Ocean avrà un’autonomia di circa 480km (con una batteria da 80 kWh). Sarà disponibile in più varianti anche con trazione integrale , compresa una più sportiva, che sarà in grado di coprire lo scatto 0-100 km/h in meno di 3 secondi. Contribuisce alla ricarica anche l’ampio tetto solare, che in condizioni ottimali dovrebbe garantire circa 4 km al giorno di percorrenza aggiuntiva. La Fisker Ocean è dotata di un avanzato sistema di assistenza alla guida che utilizza due radar anteriori.

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CES 2020, Henrik Fisker has unveiled its electric SUV called Ocean, which arrives as a direct competitor of the Tesla Model Y. The starting price is $37,499 and delivery will begin in the first half of 2022, sales for now are only for the US market but is expected to come in Europe too. The car can already be reserved online with a $250 deposit and it will be also available a flexible lease (without contractual duration restrictions) with a monthly fee. The Fisker Ocean is declared as an extremely sustainable car with many parts made using recycled materials; for example the dashboard made with material obtained from used shirts, the mats made with plastic bottles and fishing nets and the gasket around the rear window derived from reused tires. A detailed data sheet has not been released but it is known that Ocean will have a range of about 480km (with an 80 kWh battery). It will be available in several variants, also with all-wheel drive, including a sportier one, which will be able to cover the 0-100 km/h sprint in less than 3 seconds. The large solar roof also contributes to charging, in optimal conditions should guarantee about 4 km per day of additional range. The Fisker Ocean is equipped with an advanced driver assistance system that uses two front radars.

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SONY Vision-S: what’s coming next?

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All’edizione 2020 del CES di Las Vegas Sony a sorpreso tutti con qualcosa che pochi avrebbero previsto da parte del marchio high tech giapponese noto al grande pubblico principalmente per eccezionali televisori  e una leggendaria console per videogiochi divenuta uno dei benchmark del settore. Sony ha svelato un’automobile elettrica: la Vision-S. L’auto è un concept dall’aspetto molto definitivo, sembra pronta per scendere su strada anche se Sony ha dichiarato che non ha intenzione di entrare nel mercato automobilistico ma che con questo concept vuole sottolineare il suo ruolo di fornitore di tecnologie, mettendo in evidenza cosa può fare per il settore automotive. Sony per creare la Vision-S ha collaborato con aziende come Bosch, Continental, NVIDIA e Qualcomm. Nell’auto sono presenti 33 sensori distribuiti tra interno ed esterno, inclusi sensori LiDAR allo stato solido, sensori d’immagine CMOS e sensori ToF, per rilevare e riconoscere oggetti e persone all’interno e all’esterno del veicolo stesso e offrire un supporto estremamente avanzato alla guida. Tutti questi sensori e tecnologie combinati costituiscono ciò che Sony definisce “Safety Cocoon Concept“, un sistema in grado di garantire una rilevazione a 360° intorno al veicolo, per intervenire tempestivamente e aiutare in caso di pericolo. All’interno, strumentazione e sistema infotainment primeggiano grazie ad uno schermo panoramico che offre un’ampia gamma di contenuti gestiti attraverso un’intuitiva interfaccia utente. Il software di bordo è gestito con l’uso dell’Intelligenza Artificiale di Sony, l’auto dispone anche di tecnologie di telecomunicazione e connessione al cloud, così da garantirne aggiornamenti costanti ed evoluzione delle caratteristiche. Riguardo alla base meccanica Sony ha diffuso solo una breve schede tecnica che mette in evidenza un doppio motore da 200 kW, un’accelerazione 0-100 Km/h in 4,8 secondi ed una velocità massima di circa 238 Km/h.

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At the 2020 CES edition in Las Vegas, Sony surprised everyone with something that few would have expected from the Japanese high tech brand known by general public mainly for exceptional televisions and a legendary video game console that has become one of the industry benchmarks. Sony has unveiled an electric car: the Vision-S. The car is a very definitive-looking concept, it seems ready to go on the road even if Sony has declared that it has no intention to enter the automotive market but that with this concept it wants to underline its role as a technology supplier, highlighting what it can do for the automotive sector. Sony has partnered with companies such as Bosch, Continental, NVIDIA and Qualcomm to create the Vision-S. In the car there are up to 33 sensors distributed between the inside and the outside, including solid state LiDAR sensors, CMOS image sensors and ToF sensors, to detect and recognize objects and people inside and outside the vehicle and to offer an extremely advanced driving support. All these sensors and combined technologies constitute what Sony defines as “Safety Cocoon Concept“, a system capable of giving 360° detection around the vehicle, to promptly enter in action and help in case of danger. Inside, instrumentation and infotainment system excel thanks to a panoramic screen that offers a wide range of content managed through an intuitive user interface. The on-board software is managed with the use of Sony’s AI, the car also has telecommunication and cloud connection technologies, in order to guarantee constant updates and evolution of the features. Regarding the mechanical base, Sony has released only a short technical data sheet which shows a 200kW dual engine, 0-100 km/h acceleration in 4.8 seconds and a maximum speed of about 238 km/h.

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Ecologia a corrente alternata o continua?

green_mobilityIn questi giorni di proclami più o meno realistici del tipo “Addio Diesel! Ora solo ibrido ed elettrico..!” non posso sottrarmi alla discussione. La materia della mobilità elettrica è una mia personale passione già da molto tempo. Sorrido a vedere questa improvvisa crociata contro il diesel e lo dico con gli occhi di chi pur appassionato al tema deve riconoscere che il diesel non è affatto morto e nemmeno moribondo. Il dubbio è se sia nato prima l’uovo o la gallina, mi spiego: sono partiti prima i costruttori o prima i giornalisti? Nelle ultime due settimane è tutto un rincorrersi di dichiarazioni più o meno strillate di cose che in realtà sono sul piatto già da un po’ (vedi Toyota che non propone più il diesel ma che giustamente lavora sull’ibrido nel quale ha creduto per prima). Ma anche che FCA voglia lasciare il diesel per le vetture non è poi una novità, semmai ho trovato più divertente Marchionne che fa retromarcia sul tema delle elettriche che una volta snobbava perché non redditizie (vedi la “battuta” sulla 500e). Il gruppo VW (anche per necessità di lasciarsi alle spalle il famigerato dieselgate) ha già da alcuni mesi presentato un enorme investimento per ricerca, sviluppo e produzione di vetture ecologiche (34 miliardi entro il 2022 per vetture elettriche, ibride plug-in e con sistemi per guida autonoma e semiautonoma). Oltre al fatto che le notizie vengano strillate e rinvigorite di giorno in giorno mi viene un’osservazione molto più schietta: siamo davvero sicuri che entro il 2022 in Italia saremo in grado di gestire non solo il cambio del parco auto ma anche (e soprattutto) il cambio di mentalità? All’improvviso, almeno dando un’occhiata ai titoloni, è nata una coscienza green, se la cosa era arcinota per alcuni paesi nordeuropei, per il bacino del Mediterraneo non mi pare un dato così appurato. Sono un grade ammiratore di Tesla e affini ma ho anche sufficiente distacco per notare che non siamo affatto pronti, almeno non in Italia. Sicuramente qualcosa sta cambiando ma che piaccia o meno il “diesel cattivo” è ancora il motore che in molti scelgono per necessità e a volte anche per abitudine. Guidare un’ibrida richiede alcuni adattamenti e rinunce, in città sicuramente è l’auto giusta ma se si viaggia molto in autostrada ci si ritrova con una vettura a benzina con la “zavorra” di batterie e motore elettrico e sia i consumi e le emissioni non sono più così miracolosi (a meno che non si proceda a 90-100km/h), discorso simile per l’elettrico, le percorrenze stanno aumentando ma non sono ancora a livello del vecchio motore endotermico e per raggiungere il risultato si deve stare attenti al piede e a cosa si accende a bordo. Certamente la tecnologia può solo migliorare (in questo è fuor di dubbio il diesel ha dato tutto) ma attualmente restano dei nodi significativi da risolvere se si vuole davvero essere green: 1. ricarica da rinnovabili, altrimenti il senso dell’elettrico diventa solo facciata, 2. smaltimento/riciclo delle batterie, non sono eterne e nemmeno oggetti “facili” da gestire, 3.Infrastrutture: Tesla continua a creare la sua rete di ricarica ma gli altri? Non vorrei essere frainteso, non sto facendo l’avvocato del diavolo ma cerco di essere realista pur sperando in un cambio epocale. Il motore diesel ha espresso tutto il suo potenziale e renderlo più ecologico, sulla carta o nella realtà, sarà praticamente impossibile e certamente dispendioso ma fatico a credere che le vendite di questo tipo di motore siano collassate (e anche qui il dato deve essere vagliato paese per paese). Ancor più strano è il fatto che in Italia non si stia lavorando in modo significativo per ampliare la rete di rifornimento di un carburante già disponibile e conosciuto: il metano. Strano (o forse sospetto) la stampa di questo non parla, abbiamo una tecnologia consolidata e alla portata di molti che però non viene praticamente mai citata in nessuno dei proclami di cui si parlava sopra. Dove sarà la verità? Marketing o reale ecologia? Ai posteri l’ardua sentenza.

Empulse: fine di un sogno

Victory_Empulse_TTNata con il marchio Brammo che l’ha progettata e messa in produzione e poi ceduta nel 2015 al gruppo Polaris che l’ha inserita come elettrica nel listino del marchio Victory la Empulse è uno di quei casi in cui un bel progetto finisce nel modo più inglorioso possibile. Entrata in produzione nel 2013 era l’avversaria della Zero Motorcycles. Quando poi Polaris acquisì tutta la produzione il potenziale era notevole, le speranze che un costruttore di moto tradizionali avrebbe messo capitali ed ingegneria tanto necessari nelle moto elettriche per abbassarne il prezzo e semplificarne la difusione erano davvero elevate. In realtà il prodotto non è più stato sviluppato e, nonostante successi sportivi di categoria (2° posto assoluto alla Pikes Peak 2017), la moto pare destinata a lasciare i listini Victory (anche il marchio pare destinato a chiudere dopo 18 anni di attività), infatti il costruttore offre la moto a circa 16.000 dollari in modo di finire le scorte rimanenti di Empulse TT. Polaris ha dichiarato che fornirà i ricambi e supporto in garanzia per 10 anni dopo che la linea di produzione della Victory verrà smatellata. Un vero paccato che la Empulse non sia riuscita ad evolvere e rimanare sul mercato.